Salina

L'isola di Salina

Salina ha una forma trapezoidale, con un'estensione di circa 7 km. Il periplo dell'isola è di circa 13 miglia (24 km). L'isola si eleva dal mare con un rilievo vul­canico a ovest, che giunge fino a quota 860 m s.l.m. (Monte dei Porri) e con altri due edifici, ad est, sempre vulcanici, che rag­giungono 850 m s.l.m. (Monte Rivi) e 962 m s.l.m. (Monte Fossa delle Felci). Pressoché al centro dell'isola vi è una depressione alta 285 metri (la fertile sella di Valdichiesa, dove la particolare orografia consente la coltivazione di ottimi vigneti a Malvasia), che separa i due gruppi di rilievi. I primi colonizzatori dell' antica Grecia, chiamarono quest'isola con il nome di "Didyme", proprio per l'inconfondibile aspetto delle due montagne "gemelle" che si stagliavano alte sul mare. Salina, come le altre isole dell'arcipelago, è emersa dal mare durante il Quatemario. L'ultima eruzione vulcanica sembra si sia verificata circa 13.000 anni fa a Pollara; oggi le ultime, deboli manifestazioni secondarie, che si registrano nel mare di Rinella, sono costituite da periodiche emanazioni sottomarine di gas (idrogeno solforato ), denominate dalla popolazione locale "sconcassi". A Salina è presente il laghetto salmastro di Punta Lingua, sede di un'antica salina, da cui prende origine il nome attuale dell'isola. All'interno del laghetto vi possono intravedere dei ruderi di mura romane dell’età imperiale. Questo stagno ha una superficie di un ettaro e mezzo con una profondità massima di circa 3 metri. Il laghetto è una piccola ma importante zona umida di sosta per molti uccelli migratori che, recandosi in Africa o di ritorno da essa, transitano sull'arcipelago. A Lingua si osservano decine di saltimpali, luì piccoli, pispole attratti dai molti insetti sempre presenti nelle zone di ristagno d'acqua, oltre ad aironi garzette, nitticore, tarabusi, cavalieri d'Italia, beccacce di mare, piovanelli, gambecchi, che setacciano il laghetto alla ricerca di cibo. I bird-watchers più tenaci e fortunati possono addirittura osservare anche il fenicottero rosa. Sulle sponde in prossimità del faro, cresce la tamerice (Tamarix africana Desf). Una delle caratteristiche di Salina, sin dai tempi dei greci e dei romani e la produzione della malvasia di grande qualità come anche quella dei capperi. Nell'isola di Salina è stata istituita la Riserva naturale orientata del Monte dei Porri e Monte Fossa delle Felci. Salina è l'unica, tra le isole dell'arcipelago, che nel 1867 riuscì a sottrarsi alla dipendenza amministrativa di Lipari, divenendo comune autonomo nel 1909. Un decreto regio diede origine a tre comuni distinti: S. Marina Salina, Malfa e Leni. Oltre a questi paesi, si trovano abitazioni sparse con nuclei abitati a Rinella, Capo Faro, Pollara, Lingua e Valdichiesa.

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